lunedì 31 marzo 2008

Elezioni 2008, istruzioni

Berlusconi dice quelle frasi contro la società islamica davanti al cancelliere Schröder e ai giornalisti di tutto il mondo: tutto il mondo s'indigna e lui cosa fa? Il giorno dopo va a dare un'intervista a un giornale arabo per dire: "Non l'ho mai detto!" Questo però ci da un grande vantaggio, perché d'ora in avanti chiunque incontri Berlusconi può dargli tranquillamente del coglione testa di cazzo, approfittatene...
- Berlusconi, lei è un coglione testa di cazzo!
- Come si permette?!
- Non l'ho mai detto!!

da "Satyricon a teatro" di Daniele Luttazzi

A scuola di laicità


La magistratura turca non ci sta. Uno dei maggiori rappresentanti dell'ordinamento giudiziario, la Yargitay, ossia la Procura generale, ha aperto un fascicolo per fare chiudere l'Akp, il Partito islamico moderato al governo, di orientamento islamico-moderato. La motivazione, per chi conosce bene la storia turca, è di quelle che fanno tremare. Abdurrahman Yacinkaya, Procuratore generale, ha sollevato dei dubbi sulla laicità del partito di Recep Tayyip Erdogan. Una condizione necessaria e sufficiente per chi, come la magistratura, si ritiene il custode inflessibile dello Stato fondato da Mustafa Kemal Atatürk. La procura chiede anche che il premier Erdogan, il presidente Gül e 69 dirigenti del partito siano sospesi per cinque anni dall’attività politica.
Adesso a decidere sarà la Anayasa Mahkemesi, la Corte costituzionale. Ma il messaggio per Erdogan è forte. Il premier sa fin troppo bene che cosa succede in questi casi, perché due partiti in cui ha militato in precedenza, il Fazilet e il Refah, sono stati dichiarati incostituzionali e sciolti perché contrari alla costituzione. [...] Anche se nella richiesta di chiusura la parola türban non viene minimamente menzionata, è lecito pensare che la nuova legge sul veo islamico, votata a larga maggioranza il 9 febbraio scorso, e che permette alle studentesse di entrare velate in università, abbia pesato in maniera determinante sulla scelta della Yargitay. Due mesi fa Abdurrahman Yacinkaya aveva messo in guardia filo-islamici e nazionalisti, firmatari della bozza, dicendo che andava contro le istanze dello Stato laico e democratico e creava divisione all'interno del Paese. Il premier Erdogan aveva risposto dicendo che sarebbe andato avanti per la sua strada.

dal sito del Giornale, di Marta Ottaviani

giovedì 27 marzo 2008

Sono stato frainteso, cribbio!

20/3: Circa la possibilità dell'intervento di una cordata italiana, il Cavaliere conferma: «Ho fatto alcune telefonate e ci sono delle persone disponibili; domani ne farò delle altre e cercherò anche la Marcegaglia. Anche io sarei disponibile ad un sacrificio, ma mi accuserebbero subito di avere un interesse. Potrei partecipare alla pari degli altri, ed anche i miei figli credo che non direbbero di no»

26/3:«La cordata italiana non è qualcosa di campato in aria: ci sono alcuni nomi di imprenditori impegnati su questo fronte che non posso fare per dovere di riservatezza. Fra qualche giorno questi nomi saranno conosciuti da tutti, perché faranno certamente un'offerta impegnativa»

27/3: L'articolo di prima pagina della Stampa? Invenzioni giornalistiche. «I nomi che sono apparsi sui giornali sono indiscrezioni o supposizioni da parte giornalistica» spiegava ancora il Cavaliere.

Silvio, detto con simpatia, vai a prendere per il culo qualche altro popolo!!

martedì 18 marzo 2008

Con quel sorriso...


questo lei, col sorriso che ha, potrebbe anche permetterselo

Anche tu, Silvio: col sorriso che hai, me lo potresti fare un bel pompino!

domenica 16 marzo 2008

Profezie

Quando un'importante carica è vacante, sia per la morte di chi ne era rivestito sia per la sua caduta in disgrazia (il che avviene spesso), cinque o sei di questi candidati fanno petizione all'Imperatore di poter far assistere Sua Maestà e la corte a una danza sul filo, e chi riesce a saltare più in alto senza cadere, ottiene il posto. Assai spesso gli stessi primi ministri hanno l'ordine di mostrar la loro abilità e far persuaso così l'Imperatore di non aver perduto le loro doti. [...] Tali spettacoli sono spesso accompagnati da incidenti funesti, di gran numero dei quali si serba ricordo: ho visto io stesso due o tre candidati rompersi un braccio o una gamba.

(da Jonathan Swift, I viaggi di Gulliver, trad. di Ugo Dettore, Rizzoli 2006)

Tale passo richiama sorprendentemente da vicino i politici italiani contemporanei e i loro voli pindarici per la conquista del consenso...
Viva Zapatero!