giovedì 30 luglio 2009

Tg1 30.7.2009

...Giampaolo Tarantini, sotto accusa anche per sfruttamento della prostituzione...


Guai a dire che le troie di Tarantini vanno da Berlusconi.
Non è una notizia che l'uomo più potente d'Italia contraddice nei fatti i valori che propugna in campagna elettorale?
Non è dare le notizie il compito dei telegiornali?

Roccella, ciucciami il cazzo!

L'agenzia italiana del farmaco è chiamata a decidere se ammettere il farmaco Ru486 in Italia.

Il sottosegretario Roccella afferma: "Dall'88 sarebbero 29 le morti tra donne in vari paesi a causa sua, ma il dato non è nei verbali del Comitato tecnico dell'Aifa"
E il comitato Scienza&Vita: "Considerevole numero di donne decedute dopo aborto chimico con la Ru486".

Ora, definire "considerevole numero di decessi" 29 morti in 20 anni su oltre 1 milione di pazienti (0.00015%, l'influenza stagionale negli anziani raggiunge l'1% di mortalità) significa campare sull'ignoranza e sulle paure della gente: in una parola, religione.

È per questo che non ritengo offensivo l'invito contenuto nel titolo del post, che è invece la mia naturale reazione contro chi non sa usare il proprio cervello e pretende di insegnarti come usare il tuo.

mercoledì 29 luglio 2009

Eco è un genio

Il secondo post di questo blog si interrogava sull'attentato alle torri gemelle: ora penso che l'attentato sia stato opera di fondamentalisti islamici (il cui fine era un'azione mediatica, non l'uccisione di quanti più americani possibile, come si sarebbe potuto ottenere "atterrando" sulla centrale nucleare nelle vicinanze di New York), senz'altro aiutati dalla politica liberista di Bush tesa a limitare le dimensioni dello stato americano, tagliando anche i fondi per la sicurezza interna; un po' quello che fa Berlusconi...)

Vorrei menzionare la rubrica di Umberto Eco (La bustina di Minerva) sull'Espresso 30/2009, la cui lettura oggi pomeriggio mi ha fatto letteralmente godere (intellettualmente, s'intende!):
I termini della teoria del complotto sono noti. Così come la distruzione delle torri gemelle non è stata opera di fondamentalisti arabi ma di Bush, (senza calcolare che se la cosa l'avesse organizzata un casinista come Bush le torri sarebbero ancora in piedi), parimenti il viaggio sulla Luna non è mai avvenuto: si è trattato di un montaggio televisivo fatto in studio e tutto il mondo c'è cascato.


I teorici del complotto portano prove fotografiche (ombre sbagliate, bandiere che si muovono al vento eccetera), la Nasa ha risposto con argomentazioni convincenti, la prova migliore che l'allunaggio è avvenuto, si dice, è che tutta l'impresa ha coinvolto centomila o più persone ed è impossibile che nessuno abbia mai aperto bocca.

A parte queste lepidezze la prova scientificamente inoppugnabile è una sola: gli unici che potevano controllare se lo sbarco era avvenuto (perché avevano già inviato lassù delle telecamere e avevano altre sofisticate possibilità di monitoraggio), e gli unici che avevano tutto l'interesse a sbugiardare gli americani, erano i russi. Se i russi sono stati zitti significa che lo sbarco sulla Luna era vero. Fine del dibattito.

Sarà colpa dell'ictus

Tratta lo Stato come una società per azioni. Ma chi si crede di essere: Nembo Kid?
Ma vi pare possibile che uno che possiede 140 aziende possa fare gli interessi dei cittadini? Quando quello piange, fatevi una risata: vuol dire che va tutto bene, che non è ancora riuscito a mettere le mani sulla cassaforte. Bisogna che Berlusconi-Berluscosa-Berluskaz-Berluskaiser si metta in testa che con i bergamaschi io ho fatto un patto di sangue: gli ho giurato che avrei fatto di tutto per avere il cambiamento. E non c'è villa, non c'è regalo, non c'è ammiccamento che mi possa far cambiare strada... Berluscoso deve sapere che dalle nostre parti la gente è pronta a fargli un culo così: bastano due secondi, e dovrà scappare di notte. Se vedono che li ha imbrogliati, quelli del Nord gli arrotolano su le sue belle ville e i suoi prati all'inglese e scaraventano tutto nel Lambro.

Berlusconi, come presidente del Consiglio, è stato un dramma.
Quando è in ballo la democrazia, a qualcuno potrebbe anche venire in mente di fargli saltare i tralicci dei ripetitori. Perché lui con le televisioni fa il lavaggio del cervello alla gente, col solito imbroglio del venditore di fustini del detersivo.

Le sue televisioni sono contro la Costituzione. Bisogna portargliele via. Ci troviamo in una situazione di incostituzionalità gravissima, da Sudamerica. Un uomo ha ottenuto dallo Stato la concessione delle frequenze tv per condizionare la gente e orientarla al voto. Non accade in nessuna parte del mondo. E' ora di mettere fine a questa vergogna.

Domanda: chi è quel comunistaccio che si è osato di proferire tali offese al buon senso e al nostro beneamato premier?
L'autore di tali frasi non è Di Pietro o Diliberto: è stato Bossi

Ora capisco: lo votano dormendo!

Italia: con una bella dormita passa tutto
dal sito Italiadallestero.info: un'interessante lettura che permette di ristabilire le giuste distanze da chi dice che per odiare Berlusconi bisogna essere necessariamente di sinistra

sabato 25 luglio 2009

La comodità del perdono

Per la serie "come mai l'Italia è un paese diverso dagli altri?", arriva il parere di Umberto Galimberti, intervistato da Enrico Arosio sull'Espresso 30/2009:


Nei giorni in cui si indaga sulle escort a Palazzo Grazioli lui si fa ritrarre col nipotino in braccio.
Non escludo che Berlusconi ami, insieme, la famiglia e le ragazze. Certo si pone il problema politico. Il libertinismo stride col family day. Ma stride ancor più il silenzio della Chiesa per convenienza politica. Se il governo può aiutare la scuola privata, o la sanità privata di un certo colore, è sicura l'approvazione della destra cattolica.

Un bel po' di ipocrisia. Non è uno scoop...
Cattolici all'italiana. Perché non paghiamo le tasse, trascuriamo il bene pubblico, abbiamo un basso senso pubblico, il favore prevale sul merito? Perché siamo padri di famiglia e andiamo a puttane? Berlusconi conosce bene la comodità del perdono.


Berlusconi non ama sia famiglia che donne: l'amore per la famiglia fa parte della politica.
Inoltre, noto come da queste frasi esca confermata la mia teoria che l'anomalia italiana consista nella opprimente onnipresenza della superstizione religiosa con relative manifestazioni istituzionali

giovedì 23 luglio 2009

La scomparsa della sinistra: interpretazione sociologica

da LaVoce.info

Le recessioni di norma favoriscono i partiti di sinistra. Il loro appoggio a politiche redistributive è percepito dagli elettori come una forma di assicurazione: durante la crisi si perde il lavoro o si diventa più poveri, ci sarà qualcuno “lassù, al governo” che si preoccuperà di garantire una forma di aiuto di carattere sociale. “Nessuno sarà lasciato indietro” è il motto dei socialdemocratici e il contenuto dell’universalismo nelle prestazioni sociali da loro sostenute. L’età dell’oro dei socialdemocratici nel Parlamento europeo è stata a metà anni Novanta, quando l’Unione Europea aveva tassi di disoccupazione a due cifre e usciva da una pesante recessione. La supremazia del gruppo socialista a Strasburgo è finita quando la disoccupazione ha iniziato a convergere verso i livelli degli Stati Uniti e il tasso di occupazione ad avvicinarsi agli obiettivi di Lisbona. E invece, questa recessione, la più grave del Dopoguerra, è andata di pari passo con l’affermazione elettorale di movimenti di destra e xenofobi in tutto il Vecchio Continente e con la disfatta proprio di quei partiti che storicamente hanno contribuito di più alla costruzione del welfare state europeo.

UN'ARMA DI ESCLUSIONE SOCIALE DI MASSA

Com’è potuto accadere? La risposta è l’immigrazione. [...] a preoccupare gli europei è la combinazione di una forte e recente immigrazione, della recessione e del welfare state. I dati dell’European Social Survey rivelano un marcato deterioramento della percezione dei migranti da parte degli europei a partire dal 2002. Questo deterioramento è dovuto alla preoccupazione che gli immigrati siano un peso fiscale in quanto beneficiari dei generosi trasferimenti di carattere sociale garantiti dall’Europa, “la terra della redistribuzione”. Paradossalmente, le politiche redistributive introdotte con l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale sono diventate un’arma di esclusione sociale di massa. Ora che i deficit pubblici salgono alle stelle e la disoccupazione torna su livelli a due cifre, gli autoctoni hanno la legittima preoccupazione che anche i più strenui difensori delle politiche redistributive saranno costretti a tagliare le prestazioni sociali, a meno che non riescano a limitare l’immigrazione o almeno l’accesso degli immigrati al welfare. Ma per motivi ideologici, i partiti di sinistra non possono perseguire politiche che introducono barriere o un accesso asimmetrico al welfare per gli immigrati. Le coalizioni di destra e i movimenti xenofobi sono più credibili dei socialdemocratici nel perseguire politiche di questo tipo. L’Italia di destra e la Spagna di sinistra ne sono un buon esempio. In Italia, dai trasferimenti sociali ai poveri sono esclusi a priori coloro che non hanno un passaporto italiano, indipendentemente dal fatto che siano immigrati legali o clandestini e che abbiano pagato le tasse. Intanto, le barche dei disperati vengono respinte verso la Libia e nessuno sa dove saranno portate queste persone. In Spagna i trasferimenti sociali sono estesi ai cittadini stranieri e di recente il governo ha pubblicato un rapporto che documenta il contributo decisivo dato dall’immigrazione nel boom economico degli ultimi dieci anni. Il Ministero del Lavoro è stato ribattezzato Ministero del Lavoro e dell’Immigrazione. Non è il Ministero degli Interni, come da noi, ad avere la titolarità di queste politiche.

LE ALTERNATIVE POSSIBILI

La faccia rassicurante dei socialdemocratici si sta trasformando in un incubo proprio per quei cittadini europei che rappresentano il loro elettorato tradizionale: operai, persone con reddito basso o che vanno avanti grazie ai sussidi del welfare. Devono quindi i socialdemocratici rinunciare ai loro ideali oppure rassegnarsi a scomparire? Non necessariamente. [...] Invece di imitare i loro avversari, i socialdemocratici dovrebbero cercare di riformare i loro programmi di welfare rendendoli maggiormente proattivi e rafforzandone le basi assicurative. Questo significa che la possibilità di ricevere i sussidi deve essere subordinata al pagamento dei contributi (gli immigrati sono ovunque contribuenti netti) e che gli abusi debbono essere sanzionati sia sotto il profilo sociale che amministrativo. La Danimarca e la Svezia sono i paesi che hanno fatto i passi più importanti nella riforma delle politiche sociali in questa direzione: è solo un caso che i partiti di centrosinistra di questi due paesi siano le uniche formazioni politiche pro-welfare a non essere state sconfitte in queste elezioni europee?

mercoledì 22 luglio 2009

Viulenza


L'estrema destra cavalca la paura della violenza sessuale, nascondendo che il 96% delle violenze viene perpetrato da conoscenti della vittima.
[Il 96% dei maltrattatori sono uomini che appartengono alla cerchia dei famigliari, mariti, conviventi, fidanzati o ex, padri o fratelli, anche per i casi di violenza sessuale. Cadom.it]

Ma vaffanculo!

martedì 21 luglio 2009

Ghedini horror



Ghedini prova a mettere paura: "nei confronti di chiunque ritenesse di riprendere tale materiale saranno esperite tutte le azioni legali del caso" per nascondere le nefandezze del suo capo.

Qui l'unica cosa che mette paura è lui (non guardatelo in faccia).

Il suo divieto mi sembra un ottimo motivo per pubblicare le intercettazioni che prima avevo solo linkato:

Silvio Berlusconi: prenditi questa la regali a qualcuno
Patrizia D'Addario: no
SB: no, sarebbe uno spreco

PD: anche questa l'hai disegnata tu?
SB: questa è una mia idea ma non l'ho disegnata io. ma guarda che roba...com'è fatta. questo è un mio amico che me l'ha fatta. che mi fa tutte le cose...io mi faccio una doccia anch'io... e poi, poi mi aspetti nel lettone se finisci prima tu?


PD: quale lettone.. quello di putin?
SB: quello di Putin
PD: ah che carino..quello con le tende

PD: Non abbiamo chiuso occhio stanotte
Giampaolo Tarantini: Eh immagino, come è andata?
PD: Bene, niente busta però
GT: Veramente?
PD: Giuro. Come mai? Tu mi avevi detto che c'era una busta. Mi ha fatto un regalino, non so, una tartarughina
GT: Uhm
PD: E poi mi ha fatto una promessa
GT: Cioè?
PD: Che..va beh te lo posso dire, tanto tu sei la guardia di tutto, mi ha detto che mi mandava gente sul cantiere, l'ha detto lui quindi ci devo credere?
GT: Si, e va beh se lo dice lui. Gli hai dato il tuo numero?
PD: Si, gli ho dato il mio numero, l'ha voluto stamattina anche il mio cognome e ha detto che mi avrebbe aiutata sul cantiere mi mandava gente
GT: E beh va beh oh
PD: E poi ha detto che vuole rivedermi con un'amica perché..in due
GT: Senti ma come? a che ora sei tornata?
PD: Adesso, adesso che ti sto chiamando
GT: Ma dove stai, in albergo già?
PD: Si adesso
GT: ci vediamo per un caffè
PD: Sì se vuoi noi siamo qui in albergo, non sappiamo nemmeno a che ora dobbiamo partire
GT: Amò ti ho mandato un messaggio ieri
PD: Ah, c'era scritto l'orario che dobbiam partire? Siccome Barbara ha detto, appena sono arrivata ha detto 'Hai avito la busta, 5000 euro' ho detto no, io non ho preso proprio niente
GT: Ti volevo dire una cosa, di me ha detto qualcosa no?
PD: Mah mi ha chiesto solo da quanto tempo ci conosciamo io e te, ho detto da tantissimo tempo, ho fatto bene?
GT: Brava si
PD: Ho detto che ci conosciamo da tanto tempo, Barbara è anche una mia amica ho detto, lui ha detto che ha una sua amica e vuole farmi leccare da una sua amica
GT: Ahahahah
PD: Ti giuro, così mi ha detto. Molto affettuoso, tutta la notte non abbiamo dormito
GT: E' bravo comunque lui

SB: Tutto bene?
PD: Si..tu?
SB: Io si, ho lavorato tanto, questa mattina sono andato a inaugurare questa mostra, ho fatto un bellissimo discorso, con applauso e non sembravo stanco
PD: Eh infatti come me, io non ho sonno non ho dormito, è andata via solo la mia voce
SB: Beh come mai? Non abbiamo gridato

Fmi - Fondo monetario internazionale

Tutti insieme [gli economisti incaricati dal governo boliviano di sviluppare un pacchetto di norme liberiste per l'economia,N.d.R.] andarono nell'ufficio del rappresentante del Fondo monetario internazionale in Bolivia e gli spiegarono le proprie intenzioni. La risposta fu insieme incoraggiante e atroce: "Questo è ciò che ogni funzionario del Fmi ha sempre sognato. ma se non dovesse funzionare, per mia fortuna godo dell'immunità diplomatica e posso saltare su un aereo e scappare."

Naomi Klein, Shock economy, Rizzoli 2007, traduzione di Ilaria Katerinov

Il neoliberismo, secondo Wikipedia, sostiene la liberazione dell'economia dallo Stato, la privatizzazione dei servizi pubblici, la liberalizzazione di ogni settore non strategico e la fine di ogni chiusura doganale.

Sempre da Wikipedia, risulta che il Fmi eroghi i suoi prestiti usando soldi versati dagli stati aderenti al Fondo. Cioè il Fmi eroga i soldi delle tasse, soldi anche miei.

E non mi sembra giusto che mi sia impedito di decidere come vadano spesi, visto che sembra che il fondo subordini l'erogazione di prestiti all'adozione di politiche liberiste da parte dei beneficiari dei suddetti prestiti.

Berlusconi è un testa di cazzo


Non si può più dire che siamo comunisti invidiosi.

Perché abbiamo le prove.

Berlusconi ragiona col pene, prende le sue decisioni in funzione dei propri genitali.

Chi pensava lavorasse per il bene dell'Italia, dovrebbe smettere di guardare il tg1 e tornare alla vita reale.

Chi pensava facesse le leggi per sfuggire ai processi e per avvantaggiare le proprie aziende, dovrà arrendersi al disvelamento della causa prima: sfugge le condanne perché in prigione non potrebbe liberare lo sventrapapere a suo piacimento (anzi, nelle carceri dilagano omosessualità e sodomia), avvantaggia le proprie aziende in modo da poter approfittare gratuitamente, con la scusa del casting per veline e meteorine, di ragazzine procaci e disponibili.

Ma vaffanculo!

lunedì 20 luglio 2009

Capitalismo

Crescere o perire? Mi sa che faremo tutt'e due.
Michael Collins

domenica 19 luglio 2009

Fumare fa male

Più male che votare Berlusconi!

Nota: tar significa catrame

Grazie a Alessio

Per Berlusconi la politica è sporca

Cari amici, vi vorrei confessare innanzi tutto, che tre volte ho strappato e scritto questa lettera. L’avevo iniziata con uno sguardo in giro, con un sincero rimpianto per le rovine che ci circondano, ma, nel passare da questo argomento di cui desidero parlarvi, temevo di apparire "falso", di inzuccherare con un patetico preambolo una pillola propagandistica. E questa parola temo come un’offesa immeritata: non si tratta di propaganda ma di un esame che vorrei fare con voi. Invece dobbiamo guardare ed esaminare insieme: che cosa? Noi stessi. Per abituarci a vedere in noi la parte di responsabilità che abbiamo dei nostri mali. Per riconoscere quanto da parte nostra si è fatto, per giungere ove siamo giunti. Ecco per esempio, quanti di noi sperano nella fine di questi casi tremendi, per iniziare una laboriosa e quieta vita? (...) Benissimo, è un sentimento generale, diffuso e soddisfacente. Ma, credo, lavorare non basterà; e nel desiderio invincibile di "quiete", anche se laboriosa è il segno dell’errore. Perché in questo bisogno di quiete è il tentativo di allontanarsi il più possibile da ogni manifestazione politica.
È il tremendo, il più terribile risultato di un’opera di diseducazione ventennale, di diseducazione o di educazione negativa, che martellando per venti anni da ogni lato è riuscita ad inchiodare in molti di noi dei pregiudizi. Fondamentale quello della "sporcizia" della politica, che mi sembra sia stato ispirato per due vie. Tutti i giorni ci hanno detto che la politica è un lavoro di specialisti (...) Teoria e pratica concorsero a distoglierci e ad allontanarci da ogni attività politica. (...) Lasciate fare a chi può e deve; voi lavorate e credete, questo dicevano: e quello che facevano lo vediamo ora, che nella vita politica ci siamo stati scaraventati dagli eventi. (...) Credetemi, la cosa pubblica è noi stessi: ciò che ci lega ad essa non è un luogo comune, una parola grossa e vuota. (...) Al di là di ogni retorica, constatiamo come la cosa pubblica sia noi stessi, che ogni sua sciagura è sciagura nostra...per questo dobbiamo prepararci. Può anche bastare, sapete, che con calma cominciamo a guardare in noi, e ad esprimere desideri. Come vorremmo vivere domani? No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere.
Ricordatevi siete uomini, avete il dovere se il vostro istinto non vi spinge ad esercitare il diritto, di badare ai vostri interessi. Avete mai pensato che nei prossimi mesi si deciderà il destino del nostro Paese, di noi stessi: quale peso decisivo avrà la nostra volontà se sapremo farla valere; che nostra sarà la responsabilità, se andremo incontro ad un pericolo negativo? (...) Oggi bisogna combattere contro l’oppressore. Questo è il primo dovere per noi tutti: ma è bene prepararsi a risolvere quei problemi in modo duraturo, e che eviti il risorgere di essi ed il ripetersi di tutto quanto si è abbattuto su di noi. Termino questa lunga lettera un po’ confusa, lo so, ma spontanea, scusandomi ed augurandoci buon lavoro.

Giacomo Ulivi (1925-1944)

sabato 18 luglio 2009

Tg2

Oggi le troie del tg2 hanno interrotto ("problemi tecnici"), senza più riprenderlo, il servizio sull'anniversario della strage di via d'Amelio (Paolo Borsellino e la scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina).

Prima che qualche manina mafiosa spegnesse omertosamente il pezzo, il giornalista riferiva di sviluppi nelle indagini relative a quella strage: i magistrati avrebbero scoperto di essere stati depistati da elementi di primo piano delle istituzioni.

Inoltre il servizio è stato fatto concludere senza l'annotazione delle lodevoli iniziative promosse da Salvatore Borsellino in onore delle vittime della mafia:
Vogliamo così quest'anno evitare che, come più volte è successo nel passato, delle persone che spesso indegnamente occupano le nostre Istituzioni arrivino in via D'Amelio a fingere cordoglio ed assicurarsi così che Paolo sia veramente morto. Vogliamo impedire che si celebrino riti di morte per chi, come Paolo Borsellino e i suoi ragazzi, sono oggi più vivi che mai.
Se lo faranno grideremo loro di andare a mettere le loro corone funebri sulla tomba di Mangano, è quello il "loro" eroe.
Spero che saremo in tanti, e tutti con una agenda rossa in mano per ricordare i misteri che ancora pesano su Via D'Amelio, i processi che vengono bloccati appena arrivano a toccare gli "intoccabili", i mandanti di quelle stragi.

dal sito www.19luglio1992.com

Lega e Chiesa dominano: ecco i risultati

Mi hanno violentata due nordafricani, voglio abortire con la pillola del giorno dopo.
Una trevigiana di 16 anni, dopo aver fatto quel che doveva fare (ma senza preservativo) col ragazzo di 21, si è inventata la storia dello stupro per ottenere la somministrazione della pillola del giorno dopo.

Notare le influenze culturali che agiscono sulla ragazza:
- lo zampino della Chiesa: il terrore di restare incinta e venire emarginata da una società chiusa e oscurantista, come quella trevigiana, che considera inutile l'educazione sessuale a scuola (considerando sufficiente la confusione generata dalla chiesa in merito a sesso e aborto) al punto da avere un rapporto non protetto e da confondere l'aborto con la pillola del giorno dopo
- lo zampino della Lega: per esperienza personale, quando all'interno dei gruppi cattolici si discute di aborto, qualcuno espone la convinzione che l'aborto non sia vietato quando una donna resta incinta in seguito a uno stupro: quindi la ragazzina si è inventata la storia dello stupro, e lo stereotipo alimentato dai leghisti è che gli stupratori sono gli stranieri.

Un minimo di vergogna, chi manipola in questo modo i ragazzini, lo dovrebbe provare...

giovedì 16 luglio 2009

Rapimento Abu Omar

L'imam di Milano Hassam Mustafa Osama Nasr (noto come Abu Omar) fu rapito per strada a Milano da un gruppo di agenti della Cia e dei servizi segreti italiani. "Non capivo nulla di ciò che stava succedendo" scrisse poi. "Cominciarono a tirarmi pugni allo stomaco e dappertutto. Mi avvolsero completamente la testa e la faccia con nastro adesivo, ritagliando aperture per il naso e la bocca perché potessi respirare." Lo trasferirono in Egitto, dove restò in una cella buia, in cui "scarafaggi e ratti mi camminavano addosso", per quattordici mesi. Nasr rimase in prigione in Egitto fino al febbraio 2007, ma riuscì a far uscire una lettera di undici pagine con il resoconto degli abusi subiti.
Scrive di aver subìto ripetute torture tramite elettroshock. Secondo il resoconto del "Washington Post", fu "legato a una rastrelliera di ferro soprannominata 'la sposa' e colpito con taser elettrici" oltre a essere "legato a un materasso bagnato sul pavimento. Mentre uno degli uomini che lo interrogavano sedeva su una sedia di legno appoggiata sulle spalle del prigioniero, un altro azionava un interruttore, riversando scariche di elettricità nelle molle del materasso". L'elettroshock gli fu applicato anche ai testicoli, secondo Amnesty International.

Naomi Klein, Shock economy (Rizzoli 2007)
Traduzione di Ilaria Katerinov
Pagina 57 dell'edizione italiana


Ma è possibile che sul suolo dello stato sovrano "Repubblica italiana", uno non può camminare tranquillo perché americani, mafiosi e preti si comportano come se fossero i padroni?

Grandi!


Finalmente le immagini si adeguano al livello del giornale...

Uccisa Natalia Estemirova


L'elenco dei giornalisti impegnati, in Russia, è diventata la lista delle pratiche da sbrigare per gli uomini di Putin.

È Tremonti il testa di cazzo

Fabio Venneri

mercoledì 15 luglio 2009

Come Berlusconi fa politica

"CARI INGLESI, ORMAI VI ABBIAMO BATTUTI IN TUTTO"

Berlusconi tenta di riempire il vuoto della sua politica col nazionalismo: delle beghe interne gli italiani non sanno nulla grazie ai tg e giornali posseduti e/o controllati dal presidente del consiglio, quindi "il Giornale" ha buon gioco a chiamare il popolo a raccolta in difesa del governo italiano contro gli inglesi, usando luoghi comuni che uno si vergognerebbe di tirare fuori financo al bar tanto sono bassi.
Tanto per fare un elenco incompleto (dal sito del Times, l'articolo sul Giornale non mi sporco nemmeno a leggerlo): politica (Brown è alla frutta, Berlusconi è amatissimo), economia (la finanza inglese è crollata e alcune banche sono state nazionalizzate), moda (il Made in Italy è un marchio che tira in tutto il mondo), turismo (il turismo in Gran Bretagna non raggiunge i livelli italiani nemmeno con la sterlina debole), industria (la Fiat sta conquistando il mondo, la Mini appartiene al passato e non è più inglese), criminalità (il Regno Unito è la nazione più violenta d'Europa, in Italia la linea dura diminuisce il numero di reati), informazione (coperta dagli scandali quella inglese, illibata l'italiana), calcio (la nazionale italiana ha vinto il mondiale e il commissario tecnico dell'Inghilterra è un italiano, Fabio Capello).

Certo che gli stereotipi mafia, pizza e mandolino ce li tiriamo dietro!
Alcuni degli argomenti citati dal Giornale sono falsi e altri semplicemente gonfiati dalla retorica nazionalista, che pesca dal torbido del secolo scorso argomenti per intrattenere i sostenitori del governo (la cui statura intellettuale si può intuire scorrendo i commenti sul sito del Giornale).

L'Italia al G8 non poteva farsi rappresentare da qualcun altro?

Questa e questa (lo dico per esperienza personale) guardando il tg1 non potete saperla.

Il lavoro dei giornalisti la settimana scorsa è consistito nel dimostrare a tutti i costi che Berlusconi è un leader rispettato a livello mondiale e, con lui, l'intero paese.

Nulla di più falso. Siamo una barzelletta per tutto il mondo.

Porcheggiare alza la soglia del dolore

dal sito Ansa.it

E in Italia si soffre spesso...

Sollevato dall'incarico il vaticanista del tg3

Nel panorama dell'informazione italiana, il Tg3 è l'unico telegiornale a non essere allineato sulle posizioni del governo, e i suoi servizi sul Vaticano gli unici che riesco a seguire senza sentirmi obbligato a coprire la voce del cronista con scoregge il più sonore possibile.

Questa isola di imparzialità ha sostituito il vaticanista che aveva definito "quattro gatti" i seguaci del papa in trasferta in Valle d'Aosta.

Il Pdl non è l'unico partito-azienda

Uno che ha sputato veleno sul partito fin dalla nascita non può candidarsi a guidarlo. (Giovanna Melandri)

Come se le critiche non fossero il principio del cambiamento (e, con un po' di fortuna, del miglioramento).

Pare di rivedere la storia di Dante De Angelis, licenziato dalle ferrovie perchè aveva denunciato problemi di sicurezza, venendo meno al "rapporto di fiducia" tra azienda e lavoratore.

Ma si sa, il Pd non accetta critiche perché non sbaglia nulla e raccoglie i consensi del 75% degli italiani...

Per recuperare l'onore

Se non si fa più vedere, le puttane gliele diamo gratis.

Sempre peggio

Assolutamente incredibile!

Il Pd dice no a Grillo

Avevano paura che portasse voti.
Che sconfiggesse Berlusconi.
Magari che li mandasse tutti a casina.

Hanno venduto l'anima per una cadrega


"Berlusconi mafioso?, 11 domande al Cavaliere", "la Padania" 10/7/1998, sul Diario di una Democrazia Scomparsa

martedì 14 luglio 2009

Oggi sciopero


Oggi sto zitto un giorno, come Alfano vorrebbe facessimo tutti anche per gli altri 364.

giovedì 9 luglio 2009

Questione di fiducia

Il Guardian dà la popolarità di Berlusconi al 49%, mentre l'interessato si da al 64%.
Io mi fido di più del Guardian, per esperienza.

Prestigio

Con Berlusconi l'Italia ricopre un ruolo di assoluto prestigio internazionale, quale le compete.
Non come con la sinistra.

Ma certo!

(la vignetta è di Peter Brookes dal sito del Times)

Bluff

Salvini si dimette da parlamentare.
Per le proteste sul suo video razzista?
No, per fare il parlamentare europeo.

Cogli italiani bastano gli annunci

Berlusconi intervistato da Bob Geldof sugli aiuti allo sviluppo:

Su questo punto, però, ho dovuto seguire le posizioni del mio ministro per l’Economia. Ha una forte personalità e ritiene che come prima cosa si debbano rispettare gli obblighi con le istituzioni europee e quelle finanziarie internazionali. Però ha promesso che torneremo in linea con gli impegni presi per gli aiuti allo sviluppo entro tre anni. Vede, lei vive questo problema con intensità emotiva: i soldi sono cibo, e io apprezzo molto il suo lavoro. Ne ho parlato con Tremonti, ci ho pure litigato: mi ha presentato le dimissioni un mare di volte. Io però le ho respinte, perché non ho un altro ministro a disposizione.

da byoblu.com

Che tu non abbia altri pazzi disposti a fare i ministri del tesoro, non significa che gli italiani debbano essere condizionati da questa tua ristrettezza: dimettiti, che poi un altro ministro del tesoro lo troviamo con calma.

martedì 7 luglio 2009

Botta e risposta

Il Guardian: Crescono le pressioni all'interno del G8 per espellere l'Italia
Chissà che finalmente qualcuno si svegli e capisca dove siamo sprofondati, alla faccia del tg1.

Frattini: Spero che esca il Guardian dai grandi giornali del mondo
Pare di stare all'asilo...

Una possibilità che circola nelle capitali europee, secondo il giornale, è che la Spagna, che ha un reddito pro capite più alto e versa in aiuti al Terzo Mondo una percentuale più alta del pil, "prenda il posto dell'Italia".
Certo, finché i soldi se li rubano delinquenti, appaltisti, politici corrotti, non ce ne restano per ospedali, ferrovie e scuole, figurati per gli aiuti al terzo mondo..

Geolocalizzazione in Firefox 3.5


Diciamo che se il cerchio lo faceva di raggio 40km, invece di 30, c'imbroccava!

lunedì 6 luglio 2009

Come faremmo senza la Lega?

da LaVoce.info

Secondo le ricerche e le stime disponibili, gli arrivi via mare non rappresentano più del 10-12 per cento dell’immigrazione irregolare dall’Africa verso l’Italia. Un’altra componente entra con documenti contraffatti, oppure nascosta su mezzi di trasporto terrestri. Tuttavia, La maggioranza tuttavia, intorno al 75 per cento probabilmente, arriva in un modo molto più semplice e meno rischioso: con un regolare visto turistico, che a un certo momento scade, trasformando il turista in immigrato irregolare. Magari perché ha trovato un lavoro. Conviene ricordare che gli sbarcati nel 2008 sono stati circa 30mila, mentre la stima del totale dell’immigrazione irregolare si aggirano sul milione di persone. E comunque le richieste di regolarizzazione ai sensi dell’ultimo decreto flussi, del 2007, ne conteggiavano 740mila.
Un secondo mito che il rapporto sfata si riferisce all’attribuzione ai migranti africani di caratteristiche di drammatica povertà, disperazione, fame. In realtà, pur non essendo ricchi, sono mediamente meno poveri di quanti non partono, e si muovono per scelta, non perché costretti da altri. Se riescono a mettersi in viaggio e a pagare il passaggio in barca, significa che dispongono di risorse o sono in grado di procurarsele. Soprattutto lavorando in Nord-Africa, dove risiedono oggi più migranti sub-sahariani che in Europa.
Un terzo mito messo in discussione si riferisce ai trafficanti: come risulta anche dagli atti processuali, non si tratterebbe di grandi mafie tentacolari, ma di organizzazioni piccole, fluide e flessibili. Spesso di ex pescatori rovinati dai permessi di pesca accordati agli europei dalle autorità dei loro paesi nel quadro della cooperazione euro-africana.
In definitiva, il governo non ha fermato nessuna invasione. Prima di tutto perché l’invasione dal mare, se così vogliamo definirla, è poca cosa, giacché i migranti irregolari arrivano quasi tutti per altre strade. E in secondo luogo arrivano principalmente perché sono richiesti e impiegati nelle nostre famiglie e nelle migliaia di imprese che danno loro lavoro in nero, senza apprezzabili interventi di contrasto da parte delle istituzioni dello Stato.

domenica 5 luglio 2009

An aide quoted Berlusconi as saying: “If all goes well (at the G8), we’ll make changes in the party and in the government.” Worried by his declining popularity among female voters, the prime minister is considering a reshuffle to bring more women into his government.

dal sito del Times

Berlusconi ha fatto di peggio che andare a puttane, ma se insistendo su questo si riesce a liberarsene, ben venga.

sabato 4 luglio 2009

Spam


Se scopro chi gli ha dato il mio indirizzo!

Tg1 4.7.2009

Oggi al tg1: Alfano da Napolitano per esporre la legge sulle intercettazioni.

Delle critiche del presidente al disegno di legge sulle intercettazioni, nemmeno una parola.

A proposito di a chi affidare l'educazione dei nostri figli, all'ora di pranzo vedrei meglio un bel porno al posto del tg1: lo troverei più onesto ed educativo.

Eppur si muove

Il capo dello Stato convoca Alfano al Quirinale: senza modifiche niente firma
Il presidente preoccupato per i rischi di incostituzionalità. Esclusa la fiducia


Evviva!
Co'sta tregua del G8 mi stavo addormentando!

Non so se ve ne siete accorti: Berlusconi nell'ultimo periodo era in grandissima difficoltà, all'interno del partito e del governo cominciano a prepararsi alla successione, e solo perché un giornale s'è messo a fare giornalismo, cioè critica e controllo del potere (per gli elogi c'è già il tg1).

Un risultato niente male, considerando la situazione dei media in Italia.
Speriamo che il virus si diffonda anche ad altri media.

giovedì 2 luglio 2009

Clandestino=?Criminale

La mia personale opinione è che i delinquenti stranieri siano attratti dall'Italia per via del sistema giudiziario che la classe dirigente ha smantellato a proprio uso e consumo. È sufficiente un buon avvocato che, cavillo dopo cavillo, porti il processo a prescrizione. C'è questo clima di impunità che attira senza dubbio i delinquenti.

Mi piace inoltre allegare alla mia riflessione (si parva licet):
il pronunciamento di alcuni giuristi in merito al neo-reato di immigrazione clandestina
un post di Gian Antonio Stella sulla inevitabilità dell'immigrazione (inevitabilmente anche clandestina, perché gli esigui numeri dei decreti-flussi, fingendo di limitare l'immigrazione, in realtà costringono la totalità degli immigrati a entrare in Italia clandestinamente e a subire una maratona burocratica, insieme ai loro datori di lavoro, per la regolarizzazione).

Iran

Un comandante militare iraniano aggiunge di essere informato da fonte indubitabile che il vincitore delle elezioni, con la maggioranza già al primo turno, era Mir Hossein Moussavi, ufficialmente sconfitto con la metà dei voti del presidente in carica.
(Roberto Di Caro, L'Espresso 26/2009)

Forse il tg1 non ve l'ha spiegato: il ritorno alla normalità in Iran non sarà la fine delle proteste, ma il riconoscimento dell'esito della consultazione elettorale.

Miracoli

Di soprannaturale al mondo c'è solo l'ignoranza