Prima che qualche manina mafiosa spegnesse omertosamente il pezzo, il giornalista riferiva di sviluppi nelle indagini relative a quella strage: i magistrati avrebbero scoperto di essere stati depistati da elementi di primo piano delle istituzioni.
Inoltre il servizio è stato fatto concludere senza l'annotazione delle lodevoli iniziative promosse da Salvatore Borsellino in onore delle vittime della mafia:
Vogliamo così quest'anno evitare che, come più volte è successo nel passato, delle persone che spesso indegnamente occupano le nostre Istituzioni arrivino in via D'Amelio a fingere cordoglio ed assicurarsi così che Paolo sia veramente morto. Vogliamo impedire che si celebrino riti di morte per chi, come Paolo Borsellino e i suoi ragazzi, sono oggi più vivi che mai.
Se lo faranno grideremo loro di andare a mettere le loro corone funebri sulla tomba di Mangano, è quello il "loro" eroe.
Spero che saremo in tanti, e tutti con una agenda rossa in mano per ricordare i misteri che ancora pesano su Via D'Amelio, i processi che vengono bloccati appena arrivano a toccare gli "intoccabili", i mandanti di quelle stragi.
dal sito www.19luglio1992.com
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