mercoledì 29 luglio 2009

Eco è un genio

Il secondo post di questo blog si interrogava sull'attentato alle torri gemelle: ora penso che l'attentato sia stato opera di fondamentalisti islamici (il cui fine era un'azione mediatica, non l'uccisione di quanti più americani possibile, come si sarebbe potuto ottenere "atterrando" sulla centrale nucleare nelle vicinanze di New York), senz'altro aiutati dalla politica liberista di Bush tesa a limitare le dimensioni dello stato americano, tagliando anche i fondi per la sicurezza interna; un po' quello che fa Berlusconi...)

Vorrei menzionare la rubrica di Umberto Eco (La bustina di Minerva) sull'Espresso 30/2009, la cui lettura oggi pomeriggio mi ha fatto letteralmente godere (intellettualmente, s'intende!):
I termini della teoria del complotto sono noti. Così come la distruzione delle torri gemelle non è stata opera di fondamentalisti arabi ma di Bush, (senza calcolare che se la cosa l'avesse organizzata un casinista come Bush le torri sarebbero ancora in piedi), parimenti il viaggio sulla Luna non è mai avvenuto: si è trattato di un montaggio televisivo fatto in studio e tutto il mondo c'è cascato.


I teorici del complotto portano prove fotografiche (ombre sbagliate, bandiere che si muovono al vento eccetera), la Nasa ha risposto con argomentazioni convincenti, la prova migliore che l'allunaggio è avvenuto, si dice, è che tutta l'impresa ha coinvolto centomila o più persone ed è impossibile che nessuno abbia mai aperto bocca.

A parte queste lepidezze la prova scientificamente inoppugnabile è una sola: gli unici che potevano controllare se lo sbarco era avvenuto (perché avevano già inviato lassù delle telecamere e avevano altre sofisticate possibilità di monitoraggio), e gli unici che avevano tutto l'interesse a sbugiardare gli americani, erano i russi. Se i russi sono stati zitti significa che lo sbarco sulla Luna era vero. Fine del dibattito.

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