Nei soli Stati Uniti, i dati sono scioccanti: l'economista Frances Moore Lappé nota come, nel 1979, al bestiame -bovini, pollame, suini- siano state somministrate 145 milioni di tonnellate di cereali e soia; di queste, solo 21 milioni sono tornate a essere disponibili per l'alimentazione umana, sotto forma di carne e uova. Il resto, equivalente a circa 124 milioni di tonnellate di cereali e soia, è stato sottratto al consumo umano. Lappé ha calcolato che, se queste 124 milioni di tonnellate di cereali e soia fossero state convertite in denaro, avrebbero avuto un valore di circa 20 miliardi di dollari e se fossero state convertite per l'alimentazione umana avrebbero fornito l'equivalente di una ciotola di cibo per ogni essere umano del pianeta per un intero anno.
Jeremy Rifkin, Ecocidio. Ascesa e caduta della cultura della carne, ed. Mondadori 2001, pag. 186, trad.di Paolo Canton
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