venerdì 12 giugno 2009

Crisi

Due giorni fa, a Radio24, un economista (probabilmente Vaciago) ha spiegato il meccanismo alla base della crisi odierna (essendo alla radio, non ha potuto usare grafici et similia, ma il risultato è stato certamente migliore del tg1).

La crisi è cominciata con la bancarotta di Lehman Brothers, una banca americana. Questo ha creato problemi a livelli finanziari, cioè le banche (che già si trovavano con un buco perché Lehman non avrebbe più restituito eventuali prestiti) hanno smesso di prestare soldi alle imprese, chiedendo anzi la restituzione dei prestiti già aperti. Questo ha significato per le aziende l'impossibilità di comprare nuove materie prime (non potendo usufruire dei prestiti) e il conseguente blocco del processo produttivo, in attesa di batter cassa con le scorte a magazzino.
Questo spiega perché il calo della produzione industriale sia più marcato, quanto più si è lontani dal consumatore finale. Infatti il calo dei consumi è stato del 5%, mentre il calo della produzione industriale è stato del 25%: appunto, le aziende aspettano di vendere ciò che hanno in magazzino prima di ricominciare a produrre.

Questo significa anche però che, nel caso la domanda di prodotti industriali non tornasse a crescere, le industrie sarebbero costrette a licenziare, e questo significherebbe un ulteriore calo dei consumi (notoriamente, se non prendi uno stipendio, difficilmente puoi comprare qualcosa), e quindi una situazione sempre peggiore.

Staremo a vedere, non certo confidando nell'azione del governo.

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