mercoledì 16 dicembre 2009

Ho ragione io perché lo dico io

L'autorità della Chiesa si basa sul suo rifarsi ai contenuti di un libro scritto da nonsisachi nonsisadove nonsisaquando (cioè, da Dio).
In particolare un versetto dei vangeli ("su questa pietra edificherò la mia chiesa") viene preso come atto di fondazione della Chiesa, e della sua autorità.

Ora però noi sappiamo che la Bibbia attuale non è la stessa di 2-3000 anni fa. I copisti medievali ne combinavano un po' di tutti i colori. Senza contare che i vangeli "canonici" presenti nella Bibbia non sono gli unici vangeli scritti: il canone biblico venne deciso da papa Damaso I nel IV secolo. Ciò su cui vorrei focalizzarmi è il fatto della scelta: qualche uomo ha scritto, e qualche uomo ha messo insieme i vari libri della Bibbia. Come se non bastasse, qualche uomo ha anche modificato le parole della Bibbia a proprio piacimento.

Quindi, se già potevo avere dubbi sul perché proprio la Bibbia (e non magari la raccolta delle commedie di Aristofane o il Decameron boccaccesco, infinitamente più interessanti) debba essere considerato IL LIBRO, ora mi chiedo anche: perché la Bibbia modificata dalla tal persona? E perché la Bibbia in taluni passi non va presa alla lettera, ma secondo l'interpretazione della tal persona? Perché non diamo una bella rasoiata alla questione, ammettendo che la Chiesa ha autorità di per sé, e non per quel che c'è scritto nella Bibbia, visto che la Bibbia viene modificata e interpretata a piacimento dalla Chiesa?

Detto questo, prendiamoci la libertà di ridere dell'ottusità dei preti rivoltata contro loro stessi.

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