lunedì 27 settembre 2010

La peculiarità italiana, secondo Roberto Scarpinato

La mostruosità di questa normalità italiana, mai colta in Italia, proprio perché «normale» in un Paese che da secoli continua a tributare ammirazione ai furbi e ai violenti, è stata invece percepita in altri Paesi di antiche tradizioni democratiche e civili — come per esempio l'Inghilterra - nei quali si ritiene che la contesa politica deve rispettare, pur nello scontro violento e armato, regole di lealtà e di onore.
Adam Smith, per esempio, il famoso economista e filosofo scozzese vissuto nel XVIII secolo, rimase agghiacciato dall'ammirazione tributata da Machiavelli a Borgia per il massacro dei suoi rivali a tradimento, e nella Teoria dei sentimenti morali così commentò il cinismo del nostro:
Mostra molto disprezzo per l'ingenuità e la debolezza delle vittime, ma nessuna compassione per la loro triste e prematura morte, nessun genere di indignazione per la crudeltà e la falsità del loro assassinio.

In quelle culture, vincere slealmente e contro le regole è considerato oggi, a differenza che in Italia, disonorevole, e quindi meritevole di disprezzo sociale. Anche in quei Paesi sono esistiti ed esistono personaggi come i Borgia. Il punto è che costoro sono stati superati dall'evoluzione storica e civile, sicché oggi non godono di alcun consenso e sono costretti a operare nell'ombra.
da Il ritorno del principe, Saverio Lodato e Roberto Scarpinato, Chiarelettere 2008

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