Alcuni passaggi dall'intervista di alteredo.
Abbiamo un profondo rispetto per la fede religiosa perché la laicità non si è mai contrapposta alla fede ma si contrappone al fondamentalismo e penso che sia una battaglia molto giusta. Perché c’è un ritorno del fondamentalismo che nasce probabilmente dalla paura per la presenza islamica nel nostro paese.
Poi c’è un altro capitolo, che invece riguarda il tema dei privilegi. Penso che dal momento in cui chiediamo a tutti i cittadini italiani di fare sacrifici per mettere in ordine i conti pubblici, aumentando le tasse, riducendo le spese, anche la Chiesa Cattolica debba compiere una propria parte. Le tasse devono pagarle tutti! Non certamente quando la Chiesa svolge le sue funzioni religiose, ma quando la Conferenza episcopale dà vita ad imprese commerciali normali, non c’è nessuna ragione perché queste imprese vengano esentate dal pagamento delle tasse. Non dimentichiamo poi che la Conferenza episcopale italiana riceve dallo Stato, anche con un’interpretazione motlo dubbiosa delle leggi che hanno applicato il Concordato, una quantità di denaro pubblico molto alto, circa 2miliardi di euro l’anno.
Quando la Conferenza episcopale entra nella vita politica del Paese, e per esempio dice ai parlamentari sulla base della vostra fede, non dovete votare questa legge o dovete votare quest’altra legge, e sto pensando soprattutto alla scelta politica con il famoso referendum sulla legge 40, non può poi non sapere che diventa oggetto di scontro politico: non si può partecipare alla vita politica e pretendere che nessuno risponda.
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