Nella funzione protettiva la madre viene presto sostituita dal padre più forte, al quale tale funzione rimane connessa per tutta l'infanzia. Ma il rapporto con il padre è caratterizzato da una peculiare ambivalenza. Il padre stesso costituiva un pericolo, forse a causa del suo precedente rapporto con la madre. Lo si teme quindi non meno di quanto lo si desideri ardentemente e lo si ammiri. I segni di questa ambivalenza del rapporto paterno sono profondamente impressi in tutte le religioni. Ora, quando l'individuo, crescendo, si accorge che è destinato a rimanere per sempre un bambino, che non potrà mai fare a meno di tutelarsi contro potenze superiori sconosciute, presta a queste i tratti della figura paterna, si crea gli dèi, che teme, che cerca di propiziarsi, e ai quali nondimeno si affida per essere protetto. Il motivo del desiderio ardente del padre coincide pertanto col bisogno di protezione contro le conseguenze della debolezza umana; la difesa contro l'insufficienza infantile si riflette, con i suoi caratteri, nel modo di reagire dell'adulto contro la propria fatale impotenza, si riflette cioè nella formazione della religione.
(Sigmund Freud, L'avvenire di un'illusione, Bollati Boringhieri, 1990, pagg.63-64)
domenica 5 aprile 2009
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