martedì 10 febbraio 2009

Il ragazzo ha le capacità, ma non s'impegna/2

''Se lo tolga dalla testa Berlusconi: al Quirinale non ci andrà mai. In quella carica si sono succedute personalità che hanno garantito l'unita' della nazione e il rispetto della Costituzione. Lui non e' in grado di garantire unita', ma solo divisione''. È quanto afferma Walter Veltroni, in un'intervista a 'L'Unità'. Il leader del Pd bolla come ''scellerato e autoritario'' il progetto del presidente del Consiglio: ''Berlusconi vuole portare il potere legislativo in una sola mano, nella sua. Mostra fastidio e intolleranza nei confronti di chiunque abbia un'opinione diversa dalla sua. E' questo il suo atteggiamento nei confronti dell'opposizione, della magistratura, dell'informazione, dei sindacati. L'Italia -sottolinea Veltroni- non e' un'azienda di sua proprieta', ma un paese che appartiene a sessanta milioni di italiani''. Veltroni poi torna a parlare del conflitto tra Palazzo Chigi e il Quirinale sulla vicenda Englaro. ''Berlusconi ha sferrato al capo dello Stato un attacco che e' stato respinto dal paese. Dall'opinione pubblica, dalle forze politiche tutte, dallo stesso Fini. Voglio sottolineare l'autonomia del presidente della Camera. Ci sono avversari politici che conoscono bene la differenza che corre tra le istituzioni e le sezioni di partito. Fini -assicura Veltroni- lo ha dimostrato in diversi passaggi''. E sul caso Englaro, rimarca il leader Pd, ''il presidente del Consiglio ha scelto con freddezza e cinismo di strumentalizzare la vicenda della povera Eluana con un disegno ben preciso''. ''Negli ambienti ben informati -spiega Veltroni- cicola la tesi che Berlusconi vorrebbe andare alle elezioni anticipate per cercare di assicurarsi che il Parlamento che eleggera' il prossimo capo dello Stato sia piu' controllabile. Interessi assolutamente privati a fronte di un paese che vive una crisi economica e sociale gravissima''. Ma, avverte, ''se lo tolga dalla testa Berlusconi: al Quirinale non ci andrà mai''.

Walter Veltroni, segretario Pd, 9 febbraio 2009

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