mercoledì 3 marzo 2010

I costi del nucleare

di Tommaso Sinibaldi, da sbilanciamoci.info (citazione non integrale):


Dopo la fine della attività, cioè della produzione di energia elettrica, le centrali nucleari debbono subire un lungo processo di decontaminazione : lungo, veramente lungo perché si tratta di cinquant’anni. E’ il tempo necessario affinché la radioattività dei componenti la centrale (non stiamo parlando delle scorie di combustibile, attenzione, ma dei componenti strutturali dell’impianto) decada fino a livelli ritenuti accettabili per la demolizione vera e propria. Durante questi cinquant’anni la centrale rimane in piedi così com’è: per capirci, vista dall’esterno non cambia nulla. Ma non si tratta di un normale impianto industriale dismesso e abbandonato; durante questi cinquant’anni la centrale deve essere strettamente sorvegliata e monitorata. Naturalmente tutto questo costa e costa molto.

L’Inghilterra è il paese al mondo che ha affrontato il problema del “decommissioning” del settore nucleare nel modo più completo ed organico. [...] Con lo “Energy Act” del 2004 ha costituito la NDA (Nuclear Decommissioning Agency), un’Agenzia pubblica che ha appunto il compito di approntare gli strumenti e valutare i costi dell’uscita dal nucleare. Nel 2005 la NDA ha prodotto la sua prima stima del costo della “uscita “ del paese dal nucleare (55,8 miliardi di sterline): nel 2007 questa valutazione è stata aggiornata in 73,6 miliardi di sterline (al cambio attuale circa 80 miliardi di euro). Conviene soffermarsi un momento su questa cifra per capire che è una cifra gigantesca. Corrisponde ad esempio a oltre il doppio del costo di costruzione ex-novo dell’intero parco nucleare inglese: ovvero è superiore al costo di costruzione ex-novo dell’intero parco termoelettrico tradizionale inglese (e quindi a maggior ragione ad esempio di quello italiano).


Quindi:
le centrali nucleari sono molto costose da costruire,
sono ancora più costose da smantellare,
delle scorie non sappiamo ancora che farcene (abbiamo ancora in ballo le scorie delle vecchie centrali...)

Ma siamo proprio sicuri che l'elettricità da fissione nucleare sia realmente economica?

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