lunedì 1 marzo 2010
Legittimo (un cazzo!) impedimento
Il presidente del collegio, giudicante Silvio Berlusconi nel processo Mediatrade, ha respinto l'istanza di legittimo impedimento del premier che doveva presenziare al consiglio dei ministri.
In italiano corrente, Berlusconi voleva far saltare l'udienza del proprio processo adducendo il legittimo impedimento (cioè una legge che si è fatto lui apposta per sé) di dover andare al Consiglio dei Ministri e non poter quindi andare in tribunale a Milano a farsi processare. Berlusconi ha la palese intenzione di continuare a far saltare le udienze, finché il reato non si prescriverà. Il giudice di Milano ha però respinto il legittimo impedimento di Sua Emittenza.
Dal momento che giornali e telegiornali ne spareranno di tutti i colori sui giudici comunisti che vogliono impedire a Berlusconi di governare, vi spiego le motivazioni in base alle quali il giudice di Milano ha respinto il legittimo impedimento: l'udienza di oggi, apposta per venire incontro alle necessità del presidente del consiglio, era stata fissata con largo anticipo (dopo tre udienze che Berlusconi aveva già fatto saltare per improrogabili impegni di governo), mentre il Cdm (consiglio dei ministri) è stato fissato dopo (ripeto: Berlusconi ha fissato il Cdm di oggi già sapendo che sarebbe dovuto contemporaneamente trovarsi in tribunale a Milano).
Quindi Berlusconi il suo legittimo impedimento se lo può attaccare al cazzo, perché questo suo atteggiamento fa solo sospettare che eviti i processi in quanto colpevole.
Ora, se sentite o leggete un giornalista dire che i giudici perseguitano Berlusconi, sapete di cambiare (tele)giornale, vita natural durante.
Alfano: "Se non è legittimo impedimento la riunione del Consiglio dei Ministri, cos'è legittimo impedimento?"
Qui Alfano non sta facendo polemica, vuole veramente sapere quale scusa devono usare la prossima volta!
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