Marco Fabio Quintiliano è stato un grande oratore latino (senza dubbio aveva più coscienza di quel Ghedini di Marco Tullio Cicerone, che nei processi difendeva cani e porci). La sua (del Fabio) è, seppur minore di altre, una produzione oratoria vasta, comunque troppo vasta per setacciarla parola per parola alla ricerca del passo che Luttazzi ha tradotto con quel famoso "Odiare i mascalzoni è cosa nobile". Mi è venuta incontro la conoscenza condivisa di Wikipedia: ho fatto richiesta all'oracolo (vi metto l'immagine perché il link si perde quando le domande vengono spostate in archivio).
In attesa che la Digos ammanetti quell'anarchico di Quintiliano, possiamo goderci questa perla di probità anche in versione originale sottotitolata:
Eadem in iis pro quibus agemus observanda sunt: aliter enim pro alio saepe dicendum est, ut quisque honestus humilis invidiosus favorabilis erit, adiecta propositorum quoque et ante actae vitae differentia. Iucundissima vero in oratore humanitas facilitas moderatio benivolentia. Sed illa quoque diversa bonum virum decent: malos odisse, publica vice commoveri, ultum ire scelera et iniurias, et omnia, ut initio dixi, honesta. (Marco Fabio Quintiliano, Institutio oratoria, XI, 1, 42)
Odiare i mascalzoni è cosa nobile. (Daniele Luttazzi. Bologna, 25/3/2010)
venerdì 21 maggio 2010
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